martedì 8 ottobre 2013

INFALLIBILE

Credevo di vivere
Universalmente.

Aldilà della gente che non arriva oltre il proprio naso.
E quindi mi esaltavo. Nel Gesto e nel Pensiero.
Amavo il mio Rasoio, la mia Caffettiera, le mie Passeggiate,


i miei Scritti, le mie Pause, le mie Meditazioni.
Vivere era una vocazione Assoluta
ed io ne coglievo l’essenza
mentre tutti gli altri rimanevano impantanati
nel loro minuscolo giardino terrestre,
incapaci di osservare il mondo oltre la staccionata
che li divideva dal palpito, dall'afflato.


Nessuno si percepiva come infinitesimale tassello di un disegno considerevolmente più grande;
un’esatta, impercettibile, particella
che il mio Amico manipolava a Suo piacimento.

Io, eletto Tramite, misuravo le distanze,
protocollavo l'ordinario, tenevo l'umanità al guinzaglio.

Leggendo il mio Giornale, una mattina, pensai.
E poteva finire lì, perché in quell’attimo mi compivo.



Ma questa volta andai oltre.

Giunsi a dedurre che il mio Amico
era un impostore egoista.

Probabilmente l’Egoista in Persona.
Era una scoperta terribile, per quanto ovvia.



Stavo svelando il Dubbio, dissipavo cortine secolari.
Mi stavo eccitando e mi sorpresi irretito.
Il Cervello sfavillava di ipotesi rocambolesche.
Venivano finalmente al pettine tanti nodi sepolti nel Tempo, 
vecchi soprusi ingurgitati a fatica 
e recenti battibecchi da mercato 
che mi stupivo di aver potuto generare.



Il mio Amico regolava il Tutto
ed io ero il Cardine delle Sue Evoluzioni,
l'Ambasciatore delle Sue Leggi.
Senza di me era impotente,
inutile come una barca alla deriva senza remi.


Minuscola voce impersonale.

Potevo bloccare la sua catena di montaggio.

Lo avevo sempre ammirato da Lontano
- distanze siderali - 
riflesso in specchi di luce galattica


od increspato su banchi di nebbia
dai quali era solito farsi precedere e circondare.

Non si trattava di invidia.

In fondo ero Protagonista. 
L'editor dei suoi esperimenti.
Lui creava, seppur grezzamente,
ed io modellavo sulla sua rudezza di spirito
(ri)mediando (al)l'incomprensione umana,
correggendo bozze, instillando fiducia.



Fungevo da alibi all’Egoista
incamerando colpi al basso ventre.
Rendevo il suo Genio quotidianamente potabile,
con la mia ragionevole fiscalità.

Ma ora stavo guardando più su,
alla Sorgente,
stufo di purificare nettare d’altri, di levigare la pietra d'angolo.



Ho deciso di Spaventare il Mondo e non spegnete le luci,
guardate cosa succede.

Sto cercando di uscire da Me Stesso
ma il mio Amico mi sta ricacciando in gola il Mondo Intero,
mi ha revocato deleghe e credenziali,
ha incenerito il mio mandato,
sta cancellando secoli di complessa Tradizione
incisa nel sangue.



Sto cercando di vivere e soffrire Universalmente.
Nell’Infallibilità che mi compete.

E siate maledetti voi, ora!
Che non vi accorgete della Catastrofe
che dilaga appena oltre il vostro naso.


1 commento:

  1. e mo' mica perchè ha perso il milan mi devi scatenare tutto 'sto pandemonio!!

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