giovedì 28 marzo 2024

RICORDI DI VIAGGIO

Procida

Costeggiando un canale di Bruges,
di fianco la chiesetta in calce di Folegandros,
davanti le vetrate parigine colorate della Saint Chapelle,
dietro l'angolo di sabbia fine e intonsa maldiviana,
e negli occhi barocco siculo che tracima,
affrontando un viottolo ponzese che punta diritto a mare,


l'aria fresca sul volto di ricamo del Duomo di Milano,

mi soffermo a percepire i rintocchi d'orologio praghese,
distraggo l'incanto da Mont Saint Michel,
mi beo del crepuscolo a Procida
sorseggiando rosso di Montepulciano
attendendo l'alba a Bergen tra legni pastello
annunciata tra i vicoli selciati di Genova
e le mattonelle colorate di Lisbona,
il tutto da vertiginose altezze del Burj Khalifa di Dubai,

Folegandros

in equilibrio tra i sanpietrini dolci di Padova

le pietre levigate del molo di Scauri,
i boschi odorosi di Valtournenche,
e geyser bollenti islandesi,
i caraibi di seta della Corsica,
impossibili piramidi egiziane,
miriadi di campielli veneziani,
ruote vertiginose sui panorami londinesi,
i sentieri a piombo di Marettimo,
in bilico su valichi delle Cinque Terre,
nel cuore gli occhi dei bimbi di Zanzibar
e due passi sospesi sull'High Line Park di New York.

Tuscania


lunedì 25 marzo 2024

È GIUNTA L’ORA

 


Questo è un testo del 1989, eppure ci riporta fatalmente ai giorni d’oggi, all’umano odiare che imperversa, all’incoscienza, all’arroganza del potere, troppo spesso così incapace di trattenere bellezza e rilasciare invece solo brutture.

Rosalba Campa è una scrittrice argentina armata solo di grande sensibilità.
Vorrei che un giorno fosse il solo tipo di arma prodotta al mondo.

“È da anni che stanno aspettando di vendicarsi. E cosa fanno? Si esercitano. Si preparano. Leggono. La vendetta è un piatto che si mangia freddo. È il piacere degli dei. L’anello dei Nibelunghi.

L’azione per la quale chi è stato danneggiato nella persona o negli averi si risarcisce infliggendo al responsabile pena proporzionale al danno ricevuto.
Sproporzionata, sproporzionata deve essere affinché si faccia giustizia, l’ansia di vendetta col tempo cresce, trae alimento dal cuore offeso, gli tinge i pensieri di un solo colore.
Papà, quando suonerà l’ora della vendetta? Quando abbiano dimenticato figli miei, quando non si aspettino più che nessuno di noi sia sopravvissuto e ricordi, quando più sereno sia il loro cielo. E se ci dimentichiamo anche noi?E se perdoniamo? E se non siamo capaci? Arti marziali, tiro a segno, scienze politiche, maquillage teatrale, chimica, equitazione e astrologia.
Non dimenticano, non perdonano, aguzzano il loro odio e le loro insidie, si arricchiscono, scalano posizioni, frequentano le alte sfere, volano in aria nell’esplosione causata dalla bomba che gli ha messo nella sala da pranzo il figlio della cuoca che hanno appena licenziato”.

Ripeto: un testo del 1989, non dell’altro giorno.

Ma le stesse cose sembrano accadere e riaccadere, nonostante l’uomo evolva,
o perlomeno creda di farlo.

 

 

 

giovedì 21 marzo 2024

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA



La celebro con dei versi di Erri de Luca.
Nessun ghirigoro stilistico, ma il semplice chiarore della bellezza.

Ed un ultima riga meravigliosa, dove tutti possiamo arrenderci e ritrovarci, sperando di saper crescere un poco per volta.

VALORE

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,

la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varrà più niente

e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.

Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto. 

lunedì 18 marzo 2024

MI RISVEGLIO

 


Mi risveglio dentro una bottiglia. Leggo dall’interno cinot retaw e ci metto un po’ a capire cosa ci faccio miniaturizzato e - immagino ma credo di percepirlo da contorni familiari - dentro un supermercato.
Prima fila nello scaffale di svariate bibite. Stranamente non sono agitato, come fossi lì da tempo, in un liquido amniotico che rimembra rassicuranti origini. Respiro come un anfibio preistorico, l’acqua mi reca sollievo col tepore di piscina termale, nervi e muscoli si distendono e mi guardo attorno a 360 gradi come la circolarità della bottiglia permette agevolmente.
Fosse stato chinotto forse mi sarei agitato di più, con la vista offuscata, ma questo chiarore, per quanto indistinto, stranamente mi rasserena e non mi crea inquietudini sulla vicenda.
Come fossi avvezzo, in altri tempi e luoghi, a radicali metamorfosi e paesaggi inverosimili.

Mi danno fastidio le bollicine però.
A trovarlo un dermatologo adesso..

 

mercoledì 13 marzo 2024

PAST (E POST) LIVES

https://caffediriky.blogspot.com/2024/03/past-lives-il-film-rivelazione-la.html?sc=1710319221982#c18996281191654425

Oggi sono onoratissimo ospite dell'amico Riccardo Giannini e del suo blog Abcd Il Caffè di Riky assieme a Bonigol, in un interessante scambio di vedute sotto forma di recensione parallela del film Past Lives, pellicola coreana al cinema in questi giorni. 


Lo scambio, il confronto, l'apprendere e il relazionarsi, sono una delle caratteristiche arricchenti dei blog e di un modo di fare social in maniera libera, consapevole, disponibile, pacata, costruttiva.

Davvero felice che simili occasioni di collaborazione e interazione possano continuare a moltiplicarsi e rendere i blog opportunità di scambio e cooperazione in un clima di sostegno e serena ricerca reciproca.

Grazie ancora a Riccardo e Bonigol! 


sabato 9 marzo 2024

RETORICA


Mi hanno detto che sono retorico, io che pensavo di essere solo permaloso, rancoroso e spesso un po' rompicoglioni.

Retorico con l'accezione moderna, quella decisamente meno nobile, colpevole di ampollosità e ridondante di luoghi comuni.

Mi scorro in svariati post nel blog e non riesco a scorgermi privo di contenuti o, peggio, banalmente infarcito di frasi fatte.
Ma ovviamente non conta la propria opinione riguardo ciò che si scrive, ma il percepito altrui.

Mi difendo dietro l'errata interpretazione, che però scaturisce sempre da un mio preciso affermare, quindi, comunque, sarei io a suggerire fraintendimenti. 

Ma ecco che mi rileggo, ora, e mi trovo noiosamente, e stizzito, ad arringare in mio favore.

Forse hanno solo colto uno di quei lati oscuri che da soli facciamo fatica ad evidenziare, come quando scorgo la mia calvizie incipiente dentro un ascensore con le pareti a specchio.. ahah

mercoledì 6 marzo 2024

POVERE CREATURE!

 

L'oca è quella a destra

Come ne La Favorita - decisamente di altro livello -, gli uomini di Lanthimos sono  sempre creature eccentriche e bislacche, e anche stavolta, non vanifica la regola il team centrale formato da: scienziato e chirurgo svalvolato, studente ingenuo,  mentore abietto e, dulcis in fundo, marito vannuccizzato.

In mezzo Emma Stone che decisamente giganteggia, sparando eccessi all’impazzata,  da pupa capricciosa e robotica fino alla sua definitiva, seppur davvero elementare, emancipazione, chiave del film, dove opera a cervello aperto e sorseggia drink conscia della sua autonomia e del suo raggiunto potere.

Nel mezzo scenografie mozzafiato, ricami surrealisti e colonna sonora di grande impatto, ma l’evoluzione di Bella resta legata a stereotipi di libera e confusa sessualità meccanica (“non dovremmo scegliere noi i clienti?”)  mentre non avvertiamo nessun afflato sentimentale se non un sussulto alla notizia della malattia del padre/creatore.
Bella si dimena (letteralmente) tra le sue (s)coperte, si commuove addirittura per le ingiustizie sociali, sciorina aulicamente  a pappagallo nuovi vocaboli, balla gli ormai immancabili balletti marca Yorghos, si affeziona forse, ma non si innamora mai, rimane “libera” e si arricchisce di soldi e concetti “socialisti” istillati dalla “collega” nera “politically correct”, come nero anche il tipo in nave vestito da bignamino filosofico.

Bella può abbandonare anche un altare per continuare a scoprire, ma guai a volerla rinchiudere. Una complessità sbandierata che tenderebbe a far fuori preconcetti e falsi moralismi sguazzando nel voler sorprendere a tutti i costi, e mentre tecnicamente riesce, rimane impaludata nel messaggio rudimentale del corpo come passepartout.

Alla fine un po’ tutte povere creature ‘sti personaggi, lo scienziato manomesso da piccolo che giustamente si rifà col resto del mondo, il sordido avvocatucolo che si scandalizza, il fidanzatino che abbozza sempre, il marito già capra prima del trapianto, Emma stessa, che magari nei panni della maitresse ipertatuata (e non di strafiga), avrebbe dovuto computare da capo le sue stime di sopravvivenza.

E poi c’è Felicity!! La nuova ragazzetta automa sperimentale (“avete creato un mostro!”).. quando la portiamo a Parigi?  ;)