martedì 15 dicembre 2015

LA FELICITA' E' UN SISTEMA COMPLESSO (TROPPO)



Anche il cinema è un sistema complesso. Come la recitazione. La scelta dei personaggi. Gli atteggiamenti della sceneggiatura. La scelta degli spazi musicali e visivi.
Zanasi sembra imbarcarsi in un'avventura ardita, perdendo subito il senso della misura.
Un lavoro difficile da spiegare” quello di Mastandrea che si sbarazza di manager alla frutta. Ma dove tutto il lavoro di cesello ai fianchi non viene praticamente mai mostrato, con personaggini che hanno già il biglietto in tasca per Costarica o Nuova Zelanda, se non quando si tratta di raccogliere l'ultima firma di dimissioni.
Oltretutto amico e confidente - in clamorosa contraddizione - dell'infingardo figlio del suo datore di lavoro, sicuramente l'unico manager visto all'opera da segare immediatamente e spedire al confino.
E con l'ultima impresa (che gli costerà il posto tra l'altro), lo vediamo che tenta di ridurre alla ragion di stato due adolescenti orfani ed ereditieri di una grossa attività imprenditoriale, e non scopriremo che l'istrionico e sentimentale perdente già abituati a conoscere nel cinema che gli è più congeniale: un Mastandrea che gioca nelle sue corde tra l'eccesso e il grottesco.
Molta, troppa carne al fuoco: l'israeliana da far vedere coi capelli unti quando fa comodo (che progetta strisce di Gaza nel nuovo mondo dove viene accolta samaritanamente - e qua un bel Mastandrea personaggio, quando l'accusa di suicidio simulato -), gli orfani disegnati catatonicamente in parole e comportamenti, lo squallido mondo di pescecani che regola economia e società, Mastandrea che s'immola come può e rende credibilità - anche se appare un controsenso - solo quando esce dalle righe (tuffi in piscina, improbabili partite a rugby, inseguimenti in bici, stonatura di canzoncine a metà tra Sanremo e lo Zecchino d'oro, passeggiate in montagna vestito da ufficio).

"...proprio 'na bolla de sapone.. 'stò firm..."

Il cinema è un sistema ben complesso e a passi indietro, come con la reiterata Moonwalk del celebre Michael, si rischia il tonfo per le scale o, come in questo caso, la scivolata verso un cinema spalmato di filosofia new age, come uno degli infiniti post facebook coi quali tutti si riempiono la bocca mentre nella vita rinunciano. E nel cinema gettano fumo negli occhi.
Ed infatti è film d'immagini se vogliamo proprio starlo a salvare, e suoni soprattutto, deliziato da frequentissimi intervalli sonori di altissima qualità, dalla darkwave dei Dead can dance alla tenerezza romantica dei Nouvelle Vague.
E allora ci teniamo strette queste emozioni uditive e lasciamo che Zanasi si balocchi con sistemi meno complessi.

Dia retta. 

15 commenti:

  1. Mastandrea è ormai il miglior attore italiano, questo è un film che ho perso purtroppo, anche se mi sembra roba già vista

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    1. Io lo adoro.
      Ma mi dissero che è tutt'altro che "alla mano"...

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  2. La pellicola sarà pure ambiziosetta e la storia metterà un po' "troppa carne a cuocere", ma la vedrei volentieri, non fosse altro per Mastandrea, un attore naturale, credibile, lontano mille miglia da quella inammissibile supponenza che caratterizza il 90% dell'italico star (?) system.
    Mastandrea, per altro, appartiene a quella ristrettissima schiera di artisti contemporanei che stimo.
    Ciao latitante amico, a ben rivederci... a ben rivederci!
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    ^___*

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    1. Mastrandrea io non l,ho mai inquadrato come attore mi è indifferentemente.

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    2. Mastrandrea io non l,ho mai inquadrato come attore mi è indifferentemente.

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    3. Ecco un commento scritto con il generatore di parole dello smart
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      ^___*

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  3. Valerio Mastandrea mi sta leggermente antipatico, bravura a parte. Non lo vedrei.

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  4. Io sono rimasto a Gassman, a Tognazzi, a Mastroianni...mi sa che dovrei andare più spesso al cinema. :-)

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    1. Hai appena menzionato parte del ghota artistico nostrano.

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    2. ...infatti. E mi stavo domandando se un Mastandrea possa raggiungere le vette di un Mastroianni

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    3. Gentilissimo amico, Mastroianni ha fatto la storia del Cinema e questo è innegabile, ma Mastandrea merita, proprio per la sua naturalezza (lasciatelo dire da uno che con la recitazione ha un po' di dimestichezza) ^__*

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  5. Film non creativo. Il banale anche pasticciato.

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  6. Mastrandrea piace e convince
    non a me, io lo trovo mediocre, bravino, senza picchi di eccellenza

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  7. I film di Mastrandrea li vedo a prescindere. E' un attore che recita con "realtà" (consentimi il paradosso!), nel senso che lo trovo talmente bravo che NON sembra nemmeno interpretare i suoi personaggi... i suoi personaggi sembrano essi stessi ...lui! Non so se ho reso l'idea Franco, ma comunque sia... dopo aver visto i suoi film, solitamente resto soddisfatto e li ho apprezzati tutti ...o quasi.
    Ciao.
    A presto.

    p.s. tutto bene? è un po' che non ti si vede in giro...

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  8. Insomma, con tutte 'ste sviolinate su Mastandrea mi avete messo addosso una grande curiosità. Mi sa che mi toccherà vederlo, questo film, ammesso che sia ancora in giro!

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