sabato 27 luglio 2013

SCAURI


“Dici di amarmi, ma con un sorriso freddo, come un’alba di Settembre” (J. Keats)

Non toccatemi MAI Settembre.   
Le albe di Settembre, come l’aria tersa, o i tramonti affogati di solitudine, non sono comuni a nessun altro mese dell’anno.

Offrono il medesimo tepore che sgorga dall’anima, e chi non l’apprezza è perché l’ha persa di vista la propria anima, e riflette solo segnali eclatanti, non avverte le sfumature, non ascolta i sospiri.

Non si è mai inoltrato nella grotta azzurra, dove l’acqua fruscia mille piccole pietre e le rende levigate come lei quando, poi, al crepuscolo si assopisce e dispone in ordine riva e moniti, in attesa di nuova aurora; non conosce un paesello con le case nell'acqua, il lungomare che raccoglie sospiri, l'amaro col ghiaccio sul molo che tiene la luna appollaiata all'orizzonte, le cozze in guazzetto, i tramonti che finiscono dritti su Ponza ed un vagone di passato da tenere per mano coi piedi a mollo.

Un’alba di Settembre, col suo alone di nulla deglutito,
può spaventare perfino Keats.





Ora sono in riva al mare
velato di sottile pioggia,

vedo l'orizzonte fuso
col cielo ruggine,
sabbia mattone
tra infiniti relitti
di nervose maree.

Silenzi incolmabili
sfuggiti all'eco
complici del buio che ora
circonda - vorace - tutto,
scoglio e gabbiani,

e sento il vento,
che tornando a casa
trascina aria di Gaeta.










2 commenti:

  1. guarda, non corri pericolo che te lo tocchi ;-)
    boh non so, non mi confà sto mese, lo sento molto alla deriva (soggettivamente parlando).

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  2. Settembre, un mese di mezzo, il preludio del rutilante ottobre prima della pacata e sempre più malinconica stagione invernale... i mesi...le stagioni: la luce, i colori, le atmosfere sempre mutevoli. Non vorrei mai vivere in altra latitudine!

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